IL FELTRO
Il feltro è un tessuto non tessuto, ovvero, il tessuto è formato da un intreccio di filati di ordito e di trama, mentre il feltro è formato da fibre di lana che si sovrappongono in direzione opposta (verticale- orizzontale). Queste le differenze tra un tessuto in lana ed un feltro:
- il materiale di partenza: nel tessuto si intrecciano filati, nel feltro si sovrappongono fibre;
- l’elasticità: il tessuto è più elastico mentre il feltro non presentando orditi né trame ha una scarsa resistenza alle cuciture, ma è altamente modellabile;
- il lavaggio: il feltro va lavato a mano e delicatamente altrimenti le sue dimensioni si riducono notevolmente.
Varie sono le leggende sul feltro, la più carina narra che all’uscita dall’arca di Noè ci fosse sul pavimento uno spesso strato di feltro formatosi dallo schiacciamento e sfregamento del pelo degli animali.
Da questa struttura disordinata di fibre che creava un prodotto piano e flessibile, si sono ispirati egizi e cinesi per trasformare fibre cellulosiche in carta. I processi che stanno alla base della realizzazione di feltri e carta sono le basi di partenza per ottenere gli attuali “non tessuti” in cui vengono combinate fibre di provenienza diversa con dei collanti e il cui uso è rivolto principalmente al settore igienico (pannolini, fazzoletti ecc.).
Il processo di infeltrimento è basato sulla struttura squamosa dei peli animali che, opportunamente sollecitati, si aggrovigliano formando un corpo compatto che viene stabilizzato con umidità e vapore.
La lavorazione del feltro che invece interessa a me, cerca di recuperare antichi saperi.
LA LANA
Da sempre si realizzano feltri utilizzando le fibre di origine animale.
Tra le fibre di lana la più pregiata è la merino, utilizzata nell’abbigliamento e seguita dalle incrociate per tessuti cardati, coperte, tappeti, artigianato.
La lana è considerata la fibra invernale più igienica perché:
- mantiene il calore del corpo (termoisolante);
- assorbe il sudore e lo trasmette all’esterno;
- lascia respirare la pelle, per cui le sostanze tossiche e i cattivi odori non ristagnano.
Comprimendo un tessile di lana nella mano si registrano sensazioni piacevoli quali morbidezza, sofficità e calore. Rilasciata la compressione il prodotto riprende prontamente forma e per questo si dice che è ingualcibile, che ha nerbo e vitalità.
LA TINTURA
La tintura e la stampa sono dei “finissaggi” molto particolari per l’alto grado estetico che imprimono al tessile e sono quelle consentono la personalizzazione del prodotto. La differenza tra tintura e stampa consiste nel modo in cui viene colorato il tessile; con la tintura si colora mediante l’immersione in un bagno colorato, con la stampa si colora mediante l’applicazione di una pasta colorata.
Un tempo i coloranti erano esclusivamente naturali, oggi sono quasi esclusivamente sintetici dato il loro costo minore e la solidità eccellente. Di contro i coloranti sintetici hanno un maggiore impatto ambientale.
LA MIA RICERCA
Venendo dal mondo della sartoria ed essendomi cimentata fin da bambina con stoffe e cuciture, l’impatto con il feltro è stato travolgente e appassionante per diversi motivi:
- posso immaginare e costruire un oggetto tessile partendo dalla fibra.
- posso costruire un oggetto tessile senza cuciture.
- il processo per ottenere il feltro ha un effetto terapeutico favorendo lo scarico di tensioni ed il rilassamento, nonché risveglia una sorta di memoria ancestrale del fare femminile riconducibile all’uso dell’acqua nel lavaggio a mano dei capi di abbigliamento fatto dalle donne per millenni.
- Nessun mezzo meccanico interviene tra me e la creazione del manufatto in feltro.
- E' altamente meditativo.
Se il feltro è stato un punto di passaggio nel mio lavoro, la tintura ed in particolare la tintura naturale né è un altro. Adoro il profumo che si sprigiona dalle piante tintoree e che impregna la lana e la accompagna in tutte le fasi della sua lavorazione, per cui, quando io lavoro un oggetto tinto con il rosso robbia, il profumo e il colore della pianta mi accompagna. Le possibilità creative nel padroneggiare entrambe le arti sono infinite.
Inoltre sperimento l’infeltrimento delle fibre insieme a tessuti e filati di origine naturale come la seta, la lana, il lino e il cotone, anch’essi tinti da me. In alcuni casi mi cimento con tecniche di cucito patchwork e ricamo.